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Andrea Pazienza, Comune e Circolo dei Sambenedettesi insieme per valorizzare l’eredità dell’artista

Andrea Pazienza deve tornare al centro della promozione e della programmazione culturale di San Benedetto. È questo che è emerso nella mattinata di martedì 12 dicembre, nel giorno esatto del 50° anniversario della prima mostra del fumettista sambenedettese alla sala d’arte “Guglielmi”, nel corso della conferenza stampa tenuta dall’Amministrazione comunale insieme al Circolo dei Sambenedettesi. L’intenzione è quella di ridare centralità alla figura del fumettista sambenedettese, le cui tavole hanno segnato più di una generazione lasciando un segno indelebile nella cultura di tutto il Paese, legando il nome di Andrea Pazienza a quello di San Benedetto, così come i suoi disegni sono legati agli scorci e alle storie della sua città natale.
Alla conferenza, presieduta dal sindaco Antonio Spazzafumo e dal presidente del Circolo dei Sambenedettesi Gino Troli, hanno preso parte anche Maristella Lupo, figlia di Mario Lupo, che ha portato la testimonianza delle sue memorie legate alla sala d’arte “Guglielmi”, Eugenio Cellini, compagno di scuola e amico storico di Pazienza, e Giulio Troli, letterato, sceneggiatore ed esperto delle opere del fumettista sambenedettese.
L’incontro è stato occasione per dare ufficialità alla collaborazione tra Comune e Circolo dei Sambenedettesi, che nei prossimi mesi avrà per obiettivo la realizzazione di manifestazioni culturali, eventi e altre iniziative, con lo scopo di “ricucire” il rapporto tra uno degli artisti più influenti del ‘900 e San Benedetto.
“È intenzione dell’Amministrazione comunale – ha detto il sindaco Antonio Spazzafumo – avviare questa nuova collaborazione con il Circolo dei Sambenedettesi, perché è arrivato il momento di celebrare Andrea Pazienza, la sua produzione fumettistica e il suo apporto all’arte in maniera adeguata a un personaggio della sua caratura e di farlo a San Benedetto, nella città che gli ha dato i natali”.
“La valorizzazione del legame tra San Benedetto e Andrea Pazienza – ha detto Gino Troli – deve diventare un progetto di definitiva collocazione della figura e dell’opera dell’artista nella programmazione culturale sambenedettese, svolgendo una funzione di primaria importanza nell’azione promozionale della città e assumendo anche un carattere di traino. Facendo le debite distinzioni, se Urbino ha fatto di Raffaello, che poco o nulla realizzò nella sua patria, la figura trainante della sua immagine nel mondo, San Benedetto potrebbe e dovrebbe fare di Andrea Pazienza, artista della contemporaneità, la sua figura artistica di riferimento”.

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