All’indomani del nubifragio che colpì San Benedetto il 18 settembre, fu svolto un sopralluogo nell’area terminale dell’Albula da parte dei tecnici comunali, coordinati dal dirigente dell’Area Urbanistica Giorgio Giantomassi, e dell’ingegnere capo del Genio Civile Regione Marche Sud Vincenzo Marzialetti con altri tecnici della Regione.
Dal sopralluogo emerse che due condotte CIIP della rete di acque reflue, una provvisoria e una da attivare, con relativa soglia in calcestruzzo, impediscono il regolare deflusso delle acque. In quell’occasione si constatò che anche l’accumulo di terra a monte del ponte all’inizio del lungomare costituisce un ulteriore ostacolo in caso di piena.
Un ulteriore sopralluogo svolto pochi giorni fa, alla presenza anche del rappresentante di CIIP s.p.a e dell’impresa fiduciaria della Regione, ha fatto rilevare che alcune tubazioni, ancorate a ridosso del ponte di viale Trieste, oltre a ledere l’architettura dell’infrastruttura, potrebbero rappresentare anche un elemento di rischio per la sicurezza. Senza dimenticare che il Comune, con Documento di Indirizzo per la Progettazione approvato dalla Giunta con Delibera n. 101/2024, ha in progetto la riqualificazione dell’ambiente e del paesaggio del tratto finale dell’Albula con interventi per la sistemazione idraulica, la sua fruibilità pedonale e ciclabile oltre alla realizzazione di uno spazio museale all’aperto per la street art.
Pertanto il Genio Civile ha emesso nei giorni scorsi un’ordinanza con la quale impone alla CIIP s.p.a. lo sgombero della condotta provvisoria nell’alveo. Sarà cura dello stesso Genio Civile affidare i lavori di sgombero della “montagnola” di terra ad ovest del ponte.
Invece il dirigente Giantomassi ha chiesto alla CIIP la “rimozione delle tubazioni dal corpo del ponte convogliandole in un idoneo cunicolo servizi da realizzare in sub alveo del torrente Albula per i necessari attraversamenti”.
Da contatti informali, la Ciip s.p.a. ha assicurato che si attiverà quanto prima per dare riscontro all’ordinanza avviando inoltre le procedure per “liberare” il ponte dalle tubature che vi sono agganciate.