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Area “ex Ballarin”, ecco l’idea di Guido Canali

Nel pomeriggio di sabato 19 novembre, nell’Auditorium comunale “Giovanni Tebaldini”, il professor Guido Canali, architetto di fama internazionale incaricato dall’Amministrazione comunale della progettazione dell’intervento di riqualificazione dell’ex campo sportivo “F.lli Ballari”, ha presentato davanti alle autorità e alla cittadinanza la sua proposta d trasformazione dello spazio all’ingresso nord della città in un parco urbano.

L’evento è stato aperto dai saluti del sindaco Antonio Spazzafumo e dall’introduzione del vicesindaco e assessore con delega ai Lavori Pubblici Antonio Capriotti. “E’ un momento importante per la città – ha detto il Sindaco – quello è un luogo carissimo ai sambenedettesi perchè sono immensi i ricordi che lo connettono alla memoria collettiva, c’è la storia più bella della Samb e c’è il ricodo di una tragedia immane, il rogo sulla gradinata sud del 1981. Nel mettere mano alla sua rivitalizzazione non possiamo sbagliare, per questo abbiamo dato mandato a un professionista di alto livello di fare la sintesi delle tante idee che sono state proposte per arrivare a pensare un’opera unica, capace di essere utile a persone di ogni età e di costituire un grande polo attrattivo per il nostro turismo”.

Dopo l’introduzione del vicesindaco Antonio Capriotti, che ha sottolineato lo spessore del professionista e il prestigio conquistato in decenni di lavoro, il professor Canali ha scelto di esordire ponendo subito l’accento sul fatto che i tempi scanditi dal bando PNRR tramite cui verrà finanziato l’intervento stabiliscono una tabella di marcia molto serrata. Il progetto è quindi stato ideato per poterne permettere l’avvio a stretto giro e, al contempo, per rispettare i limiti del budget assegnato.

La proposta del professor Canali parte dal presupposto di voler dare alla città un’area verde riparata dal traffico e dall’assetto urbano incombente, recintata da terrapieni artificiali che ospitano essenze arboree che vanno a velare gli edifici circostanti, mentre a sud preserva la struttura della storica curva dello stadio, spogliata di gran parte dei suoi volumi e reinterpretata come una gradinata verde, in grado di ospitare essenze arboree e spazi per la sosta degli avventori sul lato interno, offrendo un porticato riparato all’esterno.

Proprio su quest’ultimo punto, il professor Canali ha speso parole molto sentite, sottolineando la particolare attenzione riservata nel reinventare uno spazio tanto carico di significato per i cittadini e i tifosi.

“Non vogliamo affrontare in modo cinico la sistemazione di un manufatto – ha detto l’architetto – che è stato teatro di una tragedia che San Benedetto sente ancora come viva: la memoria delle vittime trova già una sua celebrazione nella recinzione ovest del parco, alla quale daremo una maggiore visibilità. La struttura della gradinata – ha continuato Canali – acquista così dignità e si trasforma in un monumento che tramanda la venerazione per il tragico evento e per le vittime attraverso l’introduzione dell’elemento naturale e vitale del verde”.

Canali ha specificato che l’area del parco è stata ridotta a est e ovest, in maniera da lasciare uno spazio che permette una diversa dislocazione delle strade, della pista ciclabile e dei marciapiedi, secondo la soluzione che l’Amministrazione vorrà individuare.

Il progetto individua diverse aree all’interno del parco, ciascuna con una sua precisa destinazione. Oltre all’area della gradinata, nella visione dell’architetto si trova uno spazio progettato per ospitare giochi per bambini. Esso è realizzato impiegando strutture che si allineano con lo spirito dell’intero parco, scelte proprio per non interrompere le linee e i paesaggi dell’area. Un altro spazio ludico ospita due campi per il gioco delle bocce.

L’area centrale del parco è stata dedicata al ristoro, una struttura coperta di circa 60 metri quadrati con un’area esterna in grado di ospitare alcuni tavoli protetti sotto un pergolato. Nella visione dell’architetto, infatti, l’intera struttura è ornata di piante striscianti che, da vasche montate sul perimetro esterno della copertura, discendono avvolgendo l’edificio.

Il percorso perdonale che attraversa il parco lungo l’asse nord-sud è diviso in due sentieri, abbelliti da un corso d’acqua artificiale che fa da divisorio. Questo elemento raggiunge il centro del parco individuato con l’area ristoro e, sotto di questa, si apre in uno specchio acqueo profondo pochi centimetri e progettato per produrre un effetto riflettente dal forte impatto visivo. Tutta l’area è caratterizzata da un tappeto erboso.

In un’ottica di riguardo per i limiti del budget per la realizzazione dell’opera, il professor Canali ha apertamente escluso l’ipotesi di introdurre sculture all’interno del parco, tuttavia offrendo come alternativa l’impiego di “sculture vegetali”, vale a dire degli alberi scelti tra essenze fatte crescere appositamente in forme particolari.

Se verde e acqua sono caratteristiche principali nell’opera proposta da Guido Canali, entrambi questi elementi sono stati impiegati tenendo bene in mente la necessità di preservare l’efficienza dello spazio, sia da un punto di vista energetico, sia da un punto di vista idrico. Nel progetto è infatti individuata una selezione di specie vegetali, comprese quelle che andranno a tappezzare la superficie, che non richiedono particolare dispendio di acqua e di lavoro per la manutenzione. Inoltre, sono stati individuati due spazi – sulla sommità della gradinata a sud e sulla tettoia dell’area ristoro – adatti a ospitare pannelli fotovoltaici sufficienti ad alimentare l’intero parco, assicurandone così l’autosufficienza energetica.

Nel corso della replica ai diversi interventi che si sono susseguiti, il prof. Canali ha avuto modo di ribadire che il progetto riguarda esclusivamente l’area dell’ex stadio ma che lascia mano libera su eventuali future operazioni volte a connetterlo con lo spazio urbano circostante, ad esempio, ha ipotizzato il progettista, con un’apertura del comparto ad est verso il mare o con la creazione, verso nord, di uno spazio per accogliere eventi su più livelli che contempli la possibilità di parcheggi.

Per vedere la registrazione del convegno clicca qui

Il giorno precedente, venerdì 18 novembre, nella sala consiliare, il prof. Canali aveva tenuto una Lectio Magistralis dal titolo “Architetture in cerca di paesaggio”.

Per seguire la registrazione dell’incontro, presentato dal prof. arch. Francesco Moschini, ordinario di Storia dell’Architettura e Storia dell’Arte, clicca qui.

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