Nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia, anche quest’anno la città onorerà la Festa dei Funai, celebrando questo importante aspetto della cultura rivierasca legata al mare e ai mestieri connessi alla vita marinara.
La ricorrenza, istituzionalizzata nel 2007 dall’amministrazione comunale, trae origine dalla festa organizzata il 3 febbraio 1911 da don Francesco Sciocchetti, allora parroco della chiesa della Madonna della Marina, in occasione dell’elevazione di un altare a San Biagio, protettore dei cardatori. Prese così piede la tradizione della messa e della colazione offerta ai funai, ai canapini e alle loro famiglie, che si estese poi anche nelle parrocchie vicine del Paese Alto e di San Giuseppe.
Dal 2017 è consuetudine, in occasione di questa ricorrenza, portare gli studenti delle scuole secondarie in visita al “Sentiero dei Funai”. Tuttavia, nel rispetto delle misure sanitarie obbligatorie, quest’anno la visita sarà sostituita da una passeggiata attraverso il centro storico cittadino insieme all’assessore alla cultura Lina Lazzari e a Giuseppe Merlini dell’Archivio storico comunale.
Gli studenti di una classe della scuola secondaria “Sacconi” visiteranno l’altare di San Biagio nella cattedrale della Madonna della Marina e il monumento alla “Retara” che l’Inner Wheel fece realizzare e che si trova in viale Secondo Moretti. Questa visita darà modo ai giovani partecipanti di ascoltare racconti e vicende della civiltà marinara sambenedettese, di parlare del lavoro minorile che caratterizzava un tempo la vita della nostra città, dell’importanza del lavoro svolto dai funai, dai canapini e dalle retare.
Sempre il 3 febbraio, sui canali social e sul sito del Museo del Mare verrà lanciato il video “La ròte & la rete – centouno immagini di fatiche che furono”, realizzato grazie alle fotografie di canapini, funai e retare prese dalla pubblicazione omonima edita nel giugno 2015 e realizzata da Giuseppe Merlini nell’ambito del progetto europeo “Museum Cultour”.
“Una parte significativa dell’economia e della società della nostra città è stata caratterizzata dal lavoro dei funai – ha detto l’assessore alla cultura Lina Lazzari – prima ancora dai canapini e poi dalle donne all’opera per la realizzazione delle reti per la pesca. Un mondo di lavoro che testimonia le radici culturali parte della nostra comunità e che è bene ricordare”.
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