Si è svolta nel pomeriggio di giovedì presso il Cinema Teatro “Concordia” la celebrazione per la Giornata della Memoria organizzata dal Comune di San Benedetto del Tronto in collaborazione con il Cineforum “Buster Keaton”.
L’evento è stato aperto da tre suggestive introduzioni dei consiglieri comunali Simone De Vecchis e Luciana Barlocci che hanno letto tre lettere di ufficiali nazisti, testimonianze narrative della crudeltà del regime del Reich. È stata poi la volta dell’assessore alla cultura Lina Lazzari, che ha invece letto il testo della canzone “Auschwitz” di Francesco Guccini.
Il sindaco Antonio Spazzafumo ha invece accolto le autorità e gli spettatori sottolineando l’importanza di tramandare il racconto delle barbarie perpetrate dal regime dittatoriale tedesco affinché non possano mai più ripetersi.
“In questo giorno ci fermiamo per ricordare quella che è stata una delle pagine più nere della storia dell’umanità: il 27 gennaio di 77 anni fa veniva liberato il campo di Auschwitz e veniva gettata luce sul punto più basso raggiunto dagli esseri umani come specie – ha detto Spazzafumo -. Questa memoria è importante per comprendere quanto sono stati importanti i passi che abbiamo fatto da quei giorni per allontanare lo spettro della guerra e ci permette di apprezzare la fortuna di essere cresciuti in un periodo di pace”.
Luca Spadoni, a nome del Cineforum “Buster Keaton” che ha coorganizzato l’evento, ha presentato il film che ha caratterizzato la celebrazione tratteggiando la figura di Hannah Arendt a cui la pellicola di Margarethe Von Trotta.
L’assessore Lazzari, nel ringraziare le autorità e i cittadini che hanno voluto essere presenti nonostante la giornata feriale e le problematiche legate alla pandemia, ha di nuovo preso la parola per una breve riflessione durante la quale, con un riferimento ai recenti episodi di cronaca, ha ribadito l’importanza della memoria come strumento per crescere le nuove generazioni: “Quando un dodicenne viene picchiato nel silenzio dei suoi compagni solo perché è ebreo – ha detto Lazzari – siamo davanti al nostro fallimento come educatori. La memoria è un dovere”.
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