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Le pubbliche relazioni, on-line

C’era una volta il simpatico del gruppo, conosciuto un po’ da tutti, capace di muoversi con disinvoltura anche negli ambienti nuovi o poco accoglienti. Insomma, la persona brava a rompere il ghiaccio, quella che fa sentire gli altri a proprio agio che riesce a far decollare una festa, che attrae gente ovunque vada. Negli anni è una figura che ha acquisito sempre più popolarità e, in alcuni casi, ha accentrato una serie di capacità che sono diventate una specie di mestiere, quello delle pubbliche relazioni. Qualcuno ricorderà i cosiddetti PR dei locali da ballo, persone sempre cariche di biglietti omaggio che usavano con discrezionalità per promuovere le serate.

Oggi il PR diventa digitale e si aggira per le sconfinate praterie cibernetiche con un bagaglio culturale specifico, delle competenze apprese all’università e tanta gavetta fatta negli open space di grandi aziende.

Ma quello del Digital PR può mai essere un lavoro “serio” a tempo pieno? Altroché! Pensiamo alle recensioni che tutti noi ricerchiamo ogni volta che ci accingiamo a operare un acquisto on-line. La bravura del consumatore sta nel tentare di evitare i prodotti senza recensioni, preferire quelli con un maggior numero di referenze positive e poi leggere alcune di queste per rendersi conto se si tratti di opinioni prezzolate o di racconti di esperienze genuine.

I più smaliziati tra noi sanno che non è l’unica recensione negativa di un prodotto a doverci influenzare poiché un caso sfortunato o un acquirente un po’ strano può sempre capitare. Ma quando i pareri negativi sono tanti e magari ben argomentati, il prodotto perde il suo iniziale appeal e rimane in una delle infinite pagine della nostra cronologia senza mai approdare al carrello del negozio virtuale.

Ecco che entra in gioco il Digital PR, l’animatore che riesce a farci cambiare idea sull’articolo di una azienda che non avevamo ben messo a fuoco e che stavamo trascurando durante l’esperienza di acquisto di un bene o servizio (superfluo o necessario che sia). Ma come fa? Innanzitutto è una figura professionale in grado di parlare direttamente al consumatore usando le parole che il consumatore conosce, attraverso i mezzi di comunicazione che il consumatore usa, sui social network che il consumatore frequenta.

Poi, con la giusta dose di empatia riesce a creare un canale comunicativo con noi consumatori, canale nel quale veicola la corretta informazione sul prodotto così che noi possiamo formarci un’opinione basata su dati oggettivi (di parte, d’accordo) e non sul sentito dire.

Non è detto che tale sforzo si “converta” in un acquisto immediato, ma nel frattempo di sicuro abbiamo un’idea più chiara del prodotto di quella specifica azienda e, grazie alle doti del Digital PR, ci sentiamo più vicini a quel marchio invece che ad altri, cosa che potrà influenzare il nostro comportamento nei futuri acquisti.

L’obiettivo di chi ha curato le pubbliche relazioni on-line con noi è stato dunque raggiunto. Per tornare all’esempio della festa danzante, il PR ci ha convinti ad andare a ballare nel suo locale e, verosimilmente, a portare con noi altri amici i quali a loro volta ne parleranno a loro conoscenti; ed ecco che, grazie a un semplice passa parola, si innesca un effetto domino positivo per chi ha assunto il migliore PR sulla piazza.

Chi desidera scegliere questa attività deve comunque sapere che le incombenze sono molte e diverse tra loro: c’è infatti la necessità di essere attivi e presenti nelle comunità su Internet, scrivere testi su blog, seguire alcuni iter post-vendita, tenere sotto controllo le opinioni che si esprimono sulla Rete a proposito dei propri prodotti.

Va precisato che non tutte queste attività hanno luogo in discoteca.

Nel prossimo numero capiremo chi è e di cosa si occupa il Web Analyst.

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Antonio Prado
Antonio Pradohttp://www.prado.it
I’m passionately curious, involved in IT since 1993 and active in Internet business since 1995. Opensource enthusiast and IPv6 early adopter, I always try to use the right tool to achieve the expected result. I served as CTO for more than one ISP and managed four different Autonomous systems. Currently I am the Chief Technology Officer at AS59715.

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